Intervista al Prof. Corda, pneumologo degli Spedali Civili di Brescia.

“Lo smog un danno per la salute, bisogna intervenire subito”

di S. Itolli
giovedì 22 aprile, 2010

Stefania Itolli, la nostra inviata al fronte ambientale, ha intervistato per noi il Dr Luciano Corda pmneumologo degli Spedali Civili di Brescia

Esistono molti studi scientifici che provano senza margine di dubbio che le polveri fini  sono molto dannose per la salute. Il recente studio MISA2, coordinato dalle Università degli Studi di Firenze, Padova, Torino e Napoli (Federico II), ha dimostrato la relazione tra patologie respiratorie, cardiache e cerebrovascolari con i principali inquinanti atmosferici, tra i quali anche il PM10. Lo studio, realizzato su 15 città campione, ha stimato il numero di decessi (per tutte le cause naturali, per cause cardiovascolari e respiratorie) e di ricoveri ospedalieri (per cause cerebrovascolarie respiratorie) attribuibili all’inquinamento atmosferico. Si è visto così che nel periodo in studio il PM10 (la componente dell’inquinamento atmosferico costituita di particelle con diametro inferiore a 10 micron) ha provocato circa 900 decessi in più all’anno.

Uno studio americano[1] del 2008 ha stimato che ad un’aumento di concentrazione di 10ug/m3 (microgrammi per metro cubo) di PM10 corrisponde un aumento della percentuale di morte dello 0,6%. Diversamente, lo studio di Pope[2] ha dimostrato che ad una diminuzione di 10ug/m3 nelle concentrazioni di polveri sottili cresce l’aspettativa di vita di quasi un anno.

A gennao Brescia è la città più inquinata d’Italia, ad oggi l’emergenza è scomparsa dalle cronache cittadine ma rimane una questione irrisolta (al 20 aprile la centralina del Broletto registra 52 superamenti dei livelli di guardia).

Il 2 febbraio la Giunta rassicura e affida la questione ad un tavolo di monitoraggio e di valutazione di possibili soluzioni. Nell’attesa che l’amministrazione fornisca alla città gli esiti del lavoro prodotto da questo tavolo, i livelli di Pm10 continuano ad essere fuori controllo.

Il dr. Luciano Corda, pneumologo degli Spedali Civili, avverte “Per riuscire a proteggere meglio i cittadini, soprattutto le categorie più a rischio, anziani e bambini, è importante studiare seriamente la questione. Occorre comprendere bene i meccanismi degli effetti nocivi delle polveri fini PM10 e, soprattutto, PM2,5 le più pericolose perché penetrano più a fondo nei polmoni fino a raggiungere gli alveoli”.

Confidiamo che il gruppo di lavoro del Comune abbia provveduto a commissionare un studio attento del fenomeno, anche in termini epidemiologici.

Il pneumologo spiega che nei giorni in cui l’aria è più inquinata aumentano i ricoveri “Sono soprattutto crisi asmatiche, crisi anginose a carico dell’apparato cardiovascolare. NeI bambini, tra le categorie più a rischio, sono maggiormente colpiti i bronchi e le alte vie aree”.

In fatto di inquinamento il Dr. Corda non ha dubbi “Qui a Brescia siamo messi peggio rispetto alle altre città d’Italia, non solo a causa dell’aria avvelenata ma anche delle acque e dei terreni inquinati. Ne sono una prova l’alta incidenza di neoplasie. Sono tumori al fegato, ai polmoni, del sangue e di tipo gastrico che più preoccupano. Questi dati dovrebbe far agire in fretta i nostri amministratori” conclude.

Lo smog è un fenomeno noto che ci accompagna tutto l’anno con picchi stagionali, non si batte con blocchi parziali o totali della circolazione, sono indispensabili politiche sulla qualità dell’aria innovative e coraggiose. Qualche suggerimento arriva da Corda “Numero chiuso dei veicoli da immatricolare, utilizzo di auto a idrogeno o elettriche, modalità di trasporto condiviso tra dipendenti”.

In assenza di politiche di mobilità sostenibile, che metta al centro il pedone, la qualità della vita di ogni cittadino è penalizzata. Per questo è così necessario attivare misure per ridurre il numero dei veicoli, diffondere la cultura di una mobilità alternativa in cui privilegiare il trasporto pubblico e la bicicletta, con significativi vantaggi anche per la sicurezza sulle strade.

Se il Piano delle politiche di ciclabilità urbana di Brescia può essere un inizio – nuovi chilometri di piste ciclabili e miglioramento di quelle esistenti – la recente dichiarazione della Provincia di Brescia sul taglio di risorse per il trasporto pubblico, a favore di una Fondazione musicale, si dimostra una scelta cieca e insensibile alle vere esigenze nonché priorità della nostra provincia.”


[1] Samoli E, Peng R, Ramsay T, Acute effects of ambient particulate matter on mortality in Europe and North America: results from the APHENA study.[2] Pope Ca III, Ezzati M. Dockery DW, Fine-Particulate air pollution and life expectancy in the United States.

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